Li vuoi quei Piwi? L’innovazione che spaventa vinnaturisti e biodinamici

Italian Wine Drunkposting
3 min readAug 13, 2024

--

Da un lato c’è chi studia soluzioni per innovare, dall’altro chi contrasta la ricerca

Le varietà Piwi rappresentano una delle innovazioni più promettenti nel settore vitivinicolo. Questi vitigni, resistenti alle malattie, potrebbero ridurre drasticamente l’uso di trattamenti chimici in vigna, abbassando i costi di produzione e l’impatto ambientale. Eppure, nonostante i vantaggi evidenti, incontrano resistenze ideologiche da parte di alcuni gruppi e ostacoli legislativi che ne limitano la diffusione. Un esempio recente è il Floréal, varietà protagonista in una private label recentemente promossa da Tesco, che necessita di pochissimi trattamenti grazie alla sua resistenza a oidio e peronospora. Le varietà Piwi sono in grado di ridurre fino all’80% l’uso di pesticidi riducendo l’inquinamento e rispondendo così alla crescente domanda di sostenibilità nel mercato del vino.

Nonostante questi benefici, i gruppi di vinnaturisti e fondamentalisti del biodinamico si oppongono paradossalmente a queste varietà. Pur predicando la riduzione dell’uso di sostanze chimiche in viticoltura e in cantina, rifiutano innovazioni scientifiche che potrebbero aiutarci a raggiungere questo obiettivo. Il loro rifiuto è basato su un’ideologia purista che respinge qualsiasi innovazione preferendo pratiche agricole tradizionali. Questa opposizione è contraddittoria e danneggia l’intero settore, ostacolando il progresso verso una viticoltura più sostenibile.

Le normative italiane complicano ulteriormente la situazione. In Italia, la regolamentazione delle varietà Piwi è frammentata e incoerente. Alcune regioni le permettono, altre le vietano, creando un mosaico normativo che ostacola la ricerca sperimentale. Ad esempio, mentre in Trentino-Alto Adige queste varietà sono accettate, in altre regioni come la Toscana sono ancora vietate. Questa frammentazione normativa penalizza i produttori e frena l’innovazione e lo sviluppo commerciale del settore vinicolo.

Già negli anni ’80, grazie a pionieri come Valentin Blattner, vignaiolo e genetista svizzero basato nello Jura, sono stati fatti significativi passi avanti nella creazione di vitigni frutto di incroci interspecifici tra vitis vinifera e altre specie di vite resistenti alle malattie. In Italia, la cantina Lieselhof, guidata da Werner Morandell, è stata tra i primi a percorrere questa strada in Alto Adige, e continua a portare avanti con ostinazione un percorso di studio e produzione di vini realizzati con varietà Piwi.

Tuttavia, i detrattori delle varietà resistenti sostengono che l’introduzione di questi vitigni possa compromettere l’autenticità e la qualità del vino. Questa preoccupazione ignora i progressi scientifici che hanno permesso di creare vitigni che non solo sono resistenti alle malattie, ma mantengono anche le caratteristiche organolettiche desiderate. È importante ricordare che l’innovazione non deve essere vista come una minaccia alla tradizione, ma come un’opportunità per migliorarla.

Le opportunità offerte dalle varietà Piwi sono immense. Questi vitigni permettono di ridurre significativamente l’impatto ambientale della viticoltura, contribuendo a pratiche agricole più sostenibili. Inoltre, la riduzione dell’uso di pesticidi e trattamenti chimici non solo protegge l’ambiente, ma migliora anche la salute dei lavoratori agricoli e dei consumatori. La crescente domanda di vini naturali e biologici offre un mercato in espansione per i produttori di varietà Piwi, che possono sfruttare questa tendenza per promuovere i loro prodotti.

Le varietà Piwi possono anche essere una risposta efficace alla sfida del cambiamento climatico. Con l’aumento delle temperature e la variabilità delle condizioni climatiche, le malattie della vite stanno diventando sempre più difficili da gestire. I vitigni Piwi, grazie alla loro resistenza genetica, possono offrire una soluzione sostenibile a lungo termine. Secondo uno studio dell’Università di Udine, queste varietà potrebbero ridurre significativamente le perdite di raccolto causate da malattie fungine, contribuendo a una maggiore resilienza delle coltivazioni viticole.

Per superare le resistenze ideologiche e normative, è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione delle varietà Piwi. Educare i consumatori sui benefici ambientali e sanitari di questi vitigni può contribuire a creare una domanda più forte per i vini Piwi. Allo stesso tempo, i produttori devono lavorare insieme per fare pressione sulle autorità competenti affinché adottino normative più favorevoli alla coltivazione e alla commercializzazione di queste varietà.

--

--

Italian Wine Drunkposting

Pagina di meme e shitposting a tema vino. Ogni tanto si prova a scrivere qualcosa di serio. Quasi.